Tasse universitarie, come affrontare queste spese annuali?
Le tasse universitarie sono una bella piaga per chi vuole proseguire gli studi dopo le scuole superiori. È vero, nel mondo occidentale, in Italia le tasse sono tra le più basse d’Europa. Però ciò non vuol dire che siano necessariamente esigue.
E, infatti, ogni studente prova ad affrontarle al meglio. Noi ti diamo alcuni piccoli consigli.
Provare a risparmiare
Che tu scelga una università telematica o una in presenza (quando sarà possibile, ovviamente), se non vuoi lavorare e neppure chiedere i soldi ai tuoi genitori, la soluzione è stringere la cinghia.
Certo, con la pandemia in atto, non si può uscire oltre le 22.00 e, quindi, addio alle cene fuori. Però ricorda che c’è sempre l’e-commerce. Lo shopping compulsivo non è detto che debba essere fatto necessariamente all’interno di un centro commerciale.
Anzi, a dirla tutta con il web è molto più semplice acquistare. Del resto basta un click e indietro non puoi più tornare. L’ideale, inoltre, è quello di stabilire una vera e propria tabella. Facciamo un esempio: se paghi 2mila euro all’anno di tasse universitarie, per 12 mesi sono poco più di 150€ ogni mese che dovrai mettere da parte.
Magari, metti da parte la cifra necessaria ogni 30 giorni e fai conto che è come se non l’avessi. Se non ce l’hai, non puoi spenderla, no? Quindi, utilizzando questo piccolo trucchetto psicologico riusciresti ad affrontare le spese riguardanti le tasse universitarie in maniera più serena.
Lavorare
Non hai nessuna intenzione di fare calcoli su calcoli e ragionare al centesimo? Benissimo, allora la soluzione potrebbe essere quella di andare a lavorare. Il consiglio è, ovviamente, quello di non scegliere un lavoro full time ma un part time che ti consenta di conciliare studio e lavoro. Una scelta che, oggi, Covid-19 permettendo, coinvolge migliaia e migliaia di studenti.
Considera che, comunque, anche se part time, il tempo libero si riduce notevolmente con il rischio di finire fuori corso. Significa che, comunque, potresti perfino pagare più tasse e ritrovarti a lavorare proprio per pagare le tasse. Magari, potresti trovare un lavoretto che ti consenta di essere libero in settimana, così da seguire anche i corsi, e lavorare, appunto, nel week end. Una soluzione adottata da tanti studenti, in particolare nel campo della ristorazione e dei bar.
Se proprio devi lavorare tutta la giornata (e studiare magari di notte in un tour de force molto duro), almeno il lavoro deve essere in linea con il tuo percorso di studi. In questo modo, infatti, potrai fare curriculum ed essere più appetibile sul mercato del lavoro, che richiede figure sempre più specializzate e con esperienza già in età giovanile.
Insomma, qui la scelta spetta in particolare modo a te e valutare il da farsi.
Chiedere dei prestiti
Alcuni studenti universitari per non gravare troppo sulle spalle dei genitori decidono di prendere dei piccoli prestiti (anche di mille euro) così da poter pagare in autonomia le tasse universitarie e saldare il debito un po’ alla volta, magari facendo qualche lavoretto part-time.
Se dei lavoretti part-time abbiamo già parlato nel paragrafo precedente, ci soffermeremo sul punto relativo ai prestiti. Chiedere dei prestiti non è di per sé negativo, anche perché ci sono diverse occasioni da prendere al volo dedicati proprio agli studenti, ma è opportuno sapere alcune cose.
Ad esempio, che nella stragrande maggioranza dei casi è meglio offrire delle garanzie, anche dei genitori stessi, in modo da strappare dei tassi un po’ più bassi o non vedersi rifiutata la richiesta. Perché, si sa, uno studente universitario, di norma, non ha moltissime garanzie da offrire.
C’è da dire che, comunque, si può regolare tutto anche in base all’entità dei prestiti. Nel senso che è perfettamente inutile chiedere una cifra elevata solo per lo sfizio di avere più soldi in tasca. Perché, quei soldi, prima o poi dovrai restituirli e, ovviamente, più i soldi sono tanti e più gli interessi aumentano. Chiedi esattamente quanto ti serve per pagare le tasse universitarie e permetterti, così, in un certo qual modo, di studiare con relativa serenità.
Alla fine, il traguardo resta sempre quello: laurearsi per poter, poi, trovare il lavoro per cui si è studiati e che ci faccia sentire realizzati come persona e come professionista.